I geni ci rendono più o meno inclini al consumo di caffè
Uno studio nuovo su larga scala ha individuato sei nuove varianti genetiche umane associate al consumo abituale di caffè.
La meta-analisi sull'intero genoma, guidata dai ricercatori della Harvard School of Public Health e del Brigham and Women's Hospital, aiuta a spiegare perché una certa quantità di caffè, o di caffeina, ha effetti diversi su persone diverse e ci dà una base genetica per la ricerca futura atta ad esplorare i legami tra caffè e salute.
"Caffè e caffeina sono collegati a effetti positivi e negativi sulla salute. I nostri risultati potrebbero permettere di identificare i sottogruppi di persone con più probabilità di beneficiare di un aumento o calo nel consumo di caffè, per una salute ottimale", ha detto Marilyn Cornelis, associata di ricerca nel Dipartimento di Nutrizione della Harvard School of Public Health e autrice principale dello studio, pubblicato on line il 7 ottobre 2014 su Molecular Psychiatry.
La genetica è da lungo tempo sospettata di contribuire alle differenze individuali nella risposta al caffè e alla caffeina. Tuttavia era impegnativo individuare le varianti genetiche specifiche.
I ricercatori, che fanno parte del «Coffee and Caffeine Genetics Consortium», hanno condotto una meta-analisi sull'intero genoma di oltre 120.000 bevitori regolari di caffè di ascendenza europea e afro-americana.
Essi hanno identificato due varianti associate a geni coinvolti nel metabolismo della caffeina, POR e ABCG2 (gli altri due, AHR e CYP1A2 erano stati identificati in precedenza).
Due varianti sono state identificate nei pressi dei geni BDNF e SLC6A4, che influenzano potenzialmente gli effetti gratificanti della caffeina. Altri due (vicino a GCKR e MLXIPL), coinvolti nel metabolismo del glucosio e dei lipidi, non erano stati in precedenza legati al metabolismo o agli effetti neurologici del caffè.
I risultati suggeriscono che le persone modulano naturalmente l'assunzione di caffè per sperimentare gli effetti ottimali esercitati dalla caffeina, e che i fattori genetici più forti legati a una maggiore assunzione di caffè probabilmente agiscono aumentando direttamente il metabolismo della caffeina.
"I nuovi geni candidati non sono quelli su cui ci siamo concentrati nel passato, quindi questo è un importante passo in avanti nella ricerca sul caffè", ha detto Cornelis.
"Come le precedenti analisi genetiche sul fumo e sul consumo di alcol, questa ricerca è un esempio di come la genetica può influenzare alcuni tipi di comportamento abituale", ha detto Daniel Chasman, professore associato del Brigham and Women Hospital e autore senior dello studio.
Fonte: Harvard School of Public Health (>English text) - Traduzione di Franco Pellizzari
Riferimenti: M C Cornelis, D I Chasman et al. Genome-wide meta-analysis identifies six novel loci associated with habitual coffee consumption. Molecular Psychiatry, 2014; DOI: 10.1038/mp.2014.107
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