Il caffè riduce il rischio di diabete di tipo 2

Il caffè riduce il rischio di diabete di tipo 2Una nuova ricerca pubblicata in Diabetologia (la rivista dell'Associazione Europea per lo Studio del Diabete) mostra che aumentare il consumo di caffè in media di una tazza e mezza al giorno (circa 360ml), per quattro anni, riduce il rischio di diabete di tipo 2 dell'11%.


La ricerca è guidata dal dottor Frank Hu e dal dottor Shilpa Bhupathiraju del Dipartimento di Nutrizione alla Harvard School of Public Health della Harvard University di Boston in Massachussetts, e colleghi.

 


Il consumo di caffè e tè è stato associato ad un rischio minore di diabete di tipo 2, ma si sa poco sul meccanismo con cui il cambio di consumo di caffè e tè influenza il rischio di diabete tipo 2 successivo.


Gli autori hanno esaminato le associazioni tra i cambiamenti nei 4 anni nel consumo di caffè e di tè e il rischio di diabete di tipo 2 nei successivi 4 anni. Essi hanno usato nella loro analisi i dati osservazionali di tre grandi studi prospettici USA: Nurses' Health Study (NHS) su infermiere donne da 30 a 55 anni nel periodo 1986-2006, il NHS II su giovani infermiere da 25 a 42 anni, 1991-2007, e l'Health Professionals Follow-up Study (HPFS) su professionisti maschi da 40 a 75 anni, 1986-2006. Sono state raccolte ogni 2/4 anni, per oltre 20 anni, informazioni dettagliate su dieta, stile di vita, condizioni mediche, e altre malattie croniche.


La disponibilità di queste misurazioni ripetute e di lunga durata del follow-up ha permesso agli autori di valutare i cambiamenti su 4 anni nel consumo di caffè e tè, in relazione al rischio di diabete di tipo 2 nei successivi 4 anni. Essi hanno inoltre esaminato se l'associazione con l'incidenza del diabete differiva tra i cambiamenti nel caffè con caffeina e quello decaffeinato. La dieta è stata valutata ogni 4 anni usando un questionario di frequenza alimentare validato. Sono stati convalidati con questionari supplementari i casi auto-riferiti di diabete tipo 2 incidente. L'analisi finale comprende 48.464 donne nel NHS, 47.510 donne nel NHSII e 27.759 uomini nel HPFS.


Gli autori hanno documentato 7.269 casi di diabete tipo 2 incidente, ed hanno trovato che i partecipanti che hanno aumentato il consumo di caffè di più di 1 tazza al giorno (variazione mediana = 1,69 tazze/giorno) per un periodo di 4 anni avevano un rischio inferiore dell'11% di diabete tipo 2 nei successivi 4 anni rispetto a chi non ha apportato modifiche al consumo.


I partecipanti che hanno diminuito il loro consumo di caffè di almeno 1 tazza al giorno (variazione mediana = -2 tazze/giorno) avevano un rischio maggiore del 17% di diabete di tipo 2. Le variazioni nel consumo di tè non sono state associate al rischio di diabete tipo 2.


Coloro che avevano un consumo più alto di caffè, e chi ha mantenuto quel consumo (chiamati «consumatori ad alta stabilità», visto che ne consumavano almeno 3 tazze al giorno), ha avuto il rischio più basso di diabete di tipo 2, inferiore del 37% rispetto ai «consumatori a bassa stabilità» che ne consumavano fino ad 1 tazza al giorno.


Gli autori dicono che il rischio più elevato di diabete di tipo 2 associato con la diminuzione nell'assunzione di caffè può rappresentare un vero cambiamento nel rischio, o può essere potenzialmente dovuto all'inversione del nesso di causalità, per cui quelli con condizioni mediche associate al rischio di diabete di tipo 2 (come ad esempio la pressione alta, il colesterolo elevato, le malattie cardiovascolari, il cancro) possono ridurre il consumo di caffè dopo la diagnosi. Tuttavia, anche quando i casi di malattie cardiovascolari o di cancro sono stati esclusi durante il follow-up, i risultati sono rimasti molto simili.


Anche se il consumo di caffè decaffeinato al basale è associato ad un rischio minore di diabete di tipo 2, i cambiamenti nel consumo di caffè decaffeinato non hanno cambiato questo rischio. Per quanto riguarda il consumo di tè, gli autori dicono: "Non abbiamo trovato alcuna evidenza di un'associazione tra l'aumento su 4 anni nel consumo di tè e il conseguente rischio di diabete di tipo 2. Questa scoperta potrebbe essere potenzialmente dovuta al numero relativamente basso di partecipanti che hanno fatto cambiamenti significativi sul loro consumo di tè nel corso di un periodo di 4 anni, limitando in tal modo il potere statistico per rilevare vere associazioni. Anche i livelli globali bassi di consumo di tè in questo gruppo possono essere responsabili di questi risultati".


Secondo gli autori, "in queste 3 grandi coorti prospettiche con più di 1,6 milioni di anni-persona di follow-up, abbiamo osservato che l'aumento del consumo di caffè, ma non di tè, per un periodo di 4 anni, è associato ad un rischio inferiore di diabete di tipo 2 nei successivi 4 anni. La diminuzione dell'assunzione di caffè è associata ad un rischio più alto di diabete di tipo 2. Questi cambiamenti di rischio sono stati osservati per il caffè con caffeina, ma non per quello decaffeinato, e sono indipendenti dal consumo di caffè iniziale e dai cambiamenti su 4 anni in altri fattori di stile di vita e alimentari".


Essi aggiungono: "Le variazione nelle abitudini di consumo di caffè sembrano influenzare il rischio di diabete in un lasso di tempo relativamente breve. I nostri risultati confermano quelli di studi prospettici secondo i quali un maggior consumo di caffè è associato a un rischio inferiore di diabete di tipo 2 e forniscono nuovi elementi di prova che i cambiamenti nelle abitudini di consumo del caffè sono legati al rischio di diabete".

 

 

 

 

 


Fonte: Diabetologia (>English text) - Traduzione di Franco Pellizzari

Riferimenti: Shilpa Bhupathiraju et al. Changes in coffee intake and subsequent risk of type 2 diabetes: three large cohorts of US men and women. Diabetologia, April 2014 DOI: 10.1007/s00125-014-3235-7

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