Scoperta la prima ricetta del cioccolato in Gran Bretagna

Edward Montagu Le prime ricette inglesi per i dessert al cioccolato ghiacciato, vecchie di quasi 350 anni, sono state scoperte da un docente dell'Università di Leicester, giusto in tempo per la fine dell'estate. Ma sembra che nel 17° secolo, questi manicaretti freddi fossero ritenuti tanto pericolosi quanto deliziosi.


La Dott.ssa Kate Loveman della Scuola di Inglese dell'Università ha pubblicato un nuovo documento intitolato "L'introduzione del cioccolato in Inghilterra: rivenditori, ricercatori e consumatori, 1640-1730" nel Journal of Social History, che analizza l’inizio della storia del cioccolato in Inghilterra.

 


Ha trovato le prime ricette Inglesi delle delizie al cioccolato ghiacciato, raccolte dal Conte di Sandwich nel 1668, circa 100 anni prima che il suo pro-pronipote inventasse il sandwich, il panino. Nella ricetta del conte si legge: "Preparare la chocolatti [per fare una bevanda] ... e poi mettere il vaso con la Chocolatti in una Jaraffa [cioè una caraffa] di neve, agitare insieme ad un pizzico di sale, & mescolare la neve insieme per un po’ di tempo e poi mettere la Chocolatti nel ghiaccio & mangiarlo con un cucchiaio".


La Dott.ssa Loveman ha detto: "Non è gelato al cioccolato, ma sembra più una versione molto solida e molto scura delle bevande al cioccolato ghiacciate disponibili oggi nelle caffetterie. Congelare gli alimenti richiedeva una tecnologia d'avanguardia nel XVII secolo in Inghilterra, e quindi questi gelati erano visti come un vero lusso".


Il cioccolato è stato pubblicizzato in Inghilterra intorno al 1640 come drink esotico a base di semi di cacao. Nel 1660, quando il conte di Sandwich ha raccolto le sue ricette, il cioccolato era spesso accompagnato da consigli per un consumo sicuro. Un medico avvertiva che gli ingredienti nel cioccolato caldo potrebbero causare insonnia, eccesso di muco, o emorroidi. La gente era preoccupata che il cioccolato ghiacciato in particolare fosse 'malsano' e potesse danneggiare lo stomaco, il cuore e i polmoni.


"C'erano dei modi per aggirare tutto questo, tuttavia. Sandwich pensava che il modo migliore per scongiurare i pericoli del mangiare il cioccolato congelato fosse di “Bere Chocolatti caldo un quarto d’ora dopo”. In altre parole, i chocoholics (amanti del cioccolato) non sono nuovi.


"Ho provato il metodo di congelamento con la neve - e sono sopravissuto per raccontare la storia, pur non seguendo il consiglio di Sandwich"
. La Dott.ssa Loveman ha trovato una serie di ricette al cioccolato nel diario del Conte di Sandwich, scritto dopo che si era innamorato della bevanda, mentre era ambasciatore straordinario in Spagna nel 1660. Il manoscritto contiene ricette pregiate del re Carlo II per il cioccolato speziato e profumato, che secondo Sandwich è costato al Re 200 sterline.


Dal 1640, il cioccolato era venduto come drink esotico che avrebbe potuto curare le malattie e agire come da afrodisiaco. La verità era spesso in secondo piano rispetto alla promozione: un fornitore, il capitano James Wadsworth, sosteneva fin dal 1652 che il cioccolato era "bevuto da persone di ogni grado (in particolare quelle di sesso femminile), sia per il piacere ivi contenuto naturalmente, per curare e guarire dalle malattie, oppure per supplire ad alcuni difetti della natura".


Con la nascita di venditori di cioccolato in tutta Londra nel 1650, cominciò ad essere venduta nelle caffetterie una versione lattiginosa della bevanda. La Loveman ha detto: "Il bevitore di cioccolato novizio degli anni 1650 e 1660 correva rischi maggiori del solo spendere male i soldi: doveva tenere a mente che il nuovo prodotto avrebbe potuto danneggiare la sua salute e c'era la reale possibilità di perdere la faccia per avere dimostrato tanta inesperienza".


Il diarista Samuel Pepys ha timidamente provato il cioccolato per curare la sua sbornia dopo l'incoronazione di Carlo II, a quanto pare con un certo successo. Nel frattempo, il poeta John Dryden è stato ridicolizzato dopo essere stato ripetutamente indotto a pagare per il costoso cioccolato, non rendendosi conto che stava bevendo il più economico caffè. Con 1690 le "case del cioccolato" di elite vendevano la bevanda ad una clientela aristocratica e agiata. Il cioccolato è ampiamente citato nella letteratura, e aveva già acquisito alcune delle associazioni con l'indulgenza e il piacere che ha oggi.


La ricerca della Dott.ssa Loveman mostra i meccanismi sociali e commerciali con cui un'importazione esotica ha convinto i consumatori inglesi e ha cominciato il viaggio per diventare una parte costante della nostra cultura. Essa rivela anche alcune delle continuità nella pubblicità del cioccolato attraverso i secoli, così come le differenze marcate. La Dott.ssa Loveman ha aggiunto: "I promotori del cioccolato di oggi, come alcuni nel XVII secolo, spesso trovano motivo di associarlo alle donne, al piacere e alla sessualità”."Nel XVII secolo, tuttavia, il fatto che il consumo di cioccolato frequente potesse far diventare “grassi e corpulenti” era attraente, qualcosa su cui gli inserzionisti attuali preferiscono sorvolare".

 

 

 

 

 

 


Fonte: University of Leicester

Riferimenti: K. Loveman. The Introduction of Chocolate into England: Retailers, Researchers, and Consumers, 1640-1730. Journal of Social History, 2013; DOI: 10.1093/jsh/sht050

Pubblicato su le.ac.uk (>English text) - Tradotto da Franco Pellizzari

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna, il proprietario di questo sito.

Nota
: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.